L’indagine della Digos sul 29enne incensurato, di origini egiziane, Moustafà Khawanda, ha portato alla sua detenzione ai domiciliari. Le autorità lo ritengono responsabile di propaganda e istigazione a delinquere con finalità di odio razziale e religioso, aggravate dall’apologia della Shoah.
Dall’attività investigativa è emerso che Khawanda, attraverso i social, stava creando una rete di sostegno a Hamas, condividendo contenuti antisemiti e apologetici delle azioni terroristiche dell’organizzazione. Le sue esternazioni erano accompagnate da un odio ossessivo verso lo Stato e il popolo ebraico, alimentando un clima di odio e violenza.
In un post successivo al tragico evento del 7 ottobre 2023, Khawanda ha inneggiato alle violenze commesse e ha difeso pubblicamente Hamas. Le indagini hanno rivelato anche connessioni con persone vicine a ambienti di estrema destra, tra cui Raul Kirchhoff, con il quale condivideva idee antisemite e antisioniste. Queste relazioni hanno sollevato ulteriori preoccupazioni sulle attività dell’arrestato.
Moustafà Khawanda è stato arrestato in seguito alla sua attività online e alle sue connessioni con estremisti. Nonostante le prove raccolte, il giudice ha deciso di non inviarlo in carcere, giustificando la decisione con il carattere ingenuo e non tipico dei soggetti coinvolti in attività terroristiche. La comunità ebraica milanese ha espresso la sua preoccupazione per le minacce subite e ha sottolineato l’importanza del supporto delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza della comunità.