La Liberazione Anticipata Speciale: Provvedimento Controverso

La proposta di applicare una liberazione anticipata speciale a partire dal 1 gennaio 2016 ha destato numerose polemiche nel sistema giudiziario italiano. Il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita, ha evidenziato che questa misura prevede un’agevolazione per chi ha trascorso un lungo periodo di tempo dietro le sbarre. Secondo Ardita, maggiore è la permanenza in carcere, maggiore sarà il beneficio ottenuto attraverso l’applicazione di questa norma.

Il Provvedimento di Liberazione Anticipata: un Indulto Mascherato?

Il magistrato ha sottolineato che la liberazione anticipata speciale potrebbe essere considerata un vero e proprio indulto, seppur mascherato. L’abbuono di un anno per chi ha trascorso sei anni in prigione rappresenta un aspetto controverso di questa misura. In particolare, Ardita ha evidenziato che la normativa potrebbe favorire coloro che hanno commesso reati gravi, come associazione mafiosa e reati contro la persona.

Il Magistrato Sebastiano Ardita e le Implicazioni del Provvedimento

Applicando la norma che regola la popolazione carceraria sottoposta a pene definitive, il procuratore aggiunto di Catania ha stimato che un considerevole numero di detenuti potrebbe beneficiare della liberazione anticipata. In particolare, Ardita ha evidenziato che sarebbe previsto uno sconto del 43% sulle condanne, con la possibilità di ottenere la libertà anticipata grazie alla mancanza di infrazioni disciplinari. Tuttavia, il magistrato ha espresso preoccupazione riguardo a un possibile automatismo che potrebbe portare alla liberazione di detenuti che non necessariamente meritano tale beneficio.