La battaglia per la verità sulla strage di Erba
Nella giornata odierna, a Brescia, si è svolta un’importante udienza riguardante i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba dell’11 dicembre 2010. Gli avvocati dei coniugi hanno esposto nuove prove che potrebbero portare al proscioglimento dei propri assistiti, sostenendo che le confessioni rilasciate in seguito alla strage non fossero frutto di condizioni mentali idonee per l’interrogatorio.
Un’udienza decisiva per la difesa
Le argomentazioni degli avvocati si basano anche sul fatto che Olindo Romano e Rosa Bazzi, in quanto vicini delle vittime, fossero in uno stato psicologico non adatto a sostenere l’interrogatorio, come attestato da consulenti esterni nell’istanza di revisione. Inoltre, si auspica l’ascolto di un testimone che ipotizza la strage come parte di un regolamento di conti legato allo spaccio di droga.
Dibattito intenso in aula
La richiesta di revisione avanzata dal sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, è stata contestata sia dal procuratore di Brescia, Guido Rispoli, che dall’avvocato dello Stato, Domenico Chiaro. Secondo loro, le prove contro la coppia sono solidamente fondate e la richiesta di revisione non ha basi valide. L’accusa ha incluso anche la richiesta del tutore dei coniugi Romano e Bazzi, Diego Soddu, tra le istanze da dichiarare inammissibili.
Il desiderio di verità dei familiari delle vittime
- Azouz Marzouk, marito di una delle vittime della strage di Erba, si è schierato a favore dell’innocenza dei coniugi Romano e Bazzi, sostenendo la necessità di indagare in una diversa direzione per trovare i veri responsabili del massacro. Marzouk ha evidenziato che le modalità dell’omicidio riflettono un’esperienza consolidate nel campo dell’omicidio, rafforzando i dubbi sulla colpevolezza dei coniugi.*
Il desiderio dei Castagna di tornare alla normalità
Gli avvocati dei fratelli Pietro e Giuseppe Castagna, vittime nel 2006 di un’altra strage a Erba, hanno ribadito il desiderio di riappropriarsi della verità e di ritornare alla normalità. Azouz Marzouk ha dichiarato di condurre questa battaglia per l’innocenza dei coniugi Romano e Bazzi e ha sottolineato il desiderio di vedere riaffermata la verità sulla tragica vicenda, custodendo nel cuore un ricordo intatto di coloro che non sono più con loro.
Perseguire la verità nonostante le incertezze
- Azouz Marzouk, afflitto dalla perdita della moglie e del figlio nella strage, ha manifestato la sua determinazione nel sostenere la lotta per fare emergere la verità, nonostante le incertezze e i dubbi che attorniano il caso. L’uomo, che ha analizzato attentamente la documentazione relativa agli anni trascorsi dalla strage, ha espresso preoccupazione per le incongruenze e le anomalie riscontrate nel corso delle indagini.*
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