La revoca dei permessi e la chiusura della conferenza ‘National Conservatism’
La polizia belga ha comunicato la revoca dei permessi e chiesto l’immediata chiusura della conferenza ‘National Conservatism’, la kermesse delle destre Ue in corso a Bruxelles. Un gruppo di agenti di polizia ha comunicato la decisione agli organizzatori adducendo motivazioni di ordine pubblico. La conferenza è al momento in corso con oltre 400 partecipanti mentre sul palco stanno parlando il leader conservatore britannico Nigel Farage, e l’ex ministra agli interni Suella Braverman.
“Quanto sta accadendo a Bruxelles ci lascia increduli e sgomenti. Ho chiesto immediatamente al primo ministro belga Alexander De Croo di seguire quanto stava accadendo e lo ringrazio per la sua tempestiva e chiara presa di posizione contro l’odiosa oppressione della libertà di espressione.” È quanto ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, nelle vesti di presidente del partito dei Conservatori e Riformisti.
“Il sindaco di uno dei comuni della capitale belga ha vietato una conferenza alla quale avrebbero dovuto partecipare capi di governo, parlamentari nazionali ed europei. In seguito all’ordine, la polizia ha impedito fisicamente l’accesso alla conferenza agli ospiti e ai relatori,” ha ricordato Meloni nella sua dichiarazione. “A tutte le vittime di questo ingiustificabile abuso, in particolare ai membri dell’Ecr presenti, va la mia totale solidarietà,” ha concluso.
“La polizia belga ha deciso di chiudere la ‘National Conservatism’ a Bruxelles, a solo due giorni dall’inizio della conferenza. Credo che non potessero più sopportare la libertà di parola. L’ultima volta che hanno voluto mettermi a tacere con la polizia è stato quando i comunisti mi si sono messi alle costole nell’88’. Non ci siamo arresi allora e non ci arrenderemo nemmeno questa volta! No all’immigrazione.” Lo scrive in un tweet il premier ungherese, Viktor Orban.
“Quello che è successo è inaccettabile. L’autonomia comunale è una pietra miliare della nostra democrazia, ma non può mai annullare la Costituzione belga che garantisce la libertà di parola e di riunione pacifica dal 1830,” scrive in un tweet il premier belga, Alexander De Croo. “Vietare le riunioni politiche – ha aggiunto – è incostituzionale, punto e basta.”
“Il Belgio è ancora una democrazia? Il sindaco di Bruxelles, su pressione degli antifascisti e dei centri sociali, ha fatto cancellare le prime due sedi della National Conservatism Conference mandando la polizia. Ora siamo in una nuova sede trovata poche ore fa con le saracinesche abbassate e la polizia fuori che potrebbe fare irruzione da un momento all’altro per fermare l’evento e addirittura potrebbero togliere l’elettricità,” ha aggiunto Francesco Giubilei, direttore di Nazione Futura, il think tank italiano tra gli organizzatori della conferenza.