Papa Francesco ha annunciato ufficialmente il suo imminente viaggio apostolico tra l’Asia sud-orientale e l’Oceania per il prossimo settembre. Questo tour, di una durata di 12 giorni, rappresenta il più lungo del pontificato e riflette il desiderio del Pontefice di visitare queste regioni, con l’unica incognita di eventuali imprevisti dell’ultima ora legati alla sua salute.
Dopo le prime voci circolate a gennaio dal governo della Papua Nuova Guinea e l’annuncio dei vescovi dell’Indonesia, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha confermato ufficialmente le tappe del viaggio di Papa Francesco. Il programma include visite in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, con tappe che abbracciano diverse città e regioni significative per la comunità cattolica locale.
Questa nuova itineranza di Papa Francesco dimostra la sua grande attenzione verso l’Asia e il cattolicesimo locale, con particolare riferimento ai Paesi in questione. Indonesia, Papua Nuova Guinea e Timor Est erano già stati inseriti nel programma del 2020, annullato a causa della pandemia da Covid-19. Inoltre, l’aggiunta di Singapore rappresenta un gesto simbolico verso la comunità cinese presente nella regione, sottolineando l’importanza di dialogare con diverse culture e popoli.
Nonostante le speranze di includere il Vietnam nel percorso del viaggio apostolico, questa tappa non si realizzerà. Tuttavia, l’attenzione verso la Cina resta evidente, considerando la scelta di aggiungere Singapore al tour. Questo Paese, crocevia del Sud-est asiatico, rappresenta un punto strategico per interagire con la cultura cinese, vista la rilevanza della popolazione di etnia cinese presente nel territorio. Questo viaggio si presenta quindi come un’opportunità unica per il Papa di incontrare e dialogare con diverse realtà culturali e religiose, sottolineando l’importanza del dialogo interculturale e interreligioso.