Indagine sulla gestione di Visibilia Editore da parte di Daniela Santanchè
La Procura di Milano ha chiuso, in vista della richiesta di processo, il filone di inchiesta sul dissesto di Visibilia nel quale tra gli indagati figura Daniela Santanchè. La ministra del Turismo, presidente di Visibilia Editore fino al gennaio 2022, è contestata per il falso in bilancio dai pm Marina Gravina e Luigi Luzi insieme all’aggiunto Laura Pedio. Vediamo nel dettaglio come si è evoluta la situazione.
Accuse di truffa aggravata legate alla gestione della cassa integrazione
Nelle scorse settimane è stata definita la tranche di indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, in cui la senatrice di FdI è accusata di truffa aggravata all’Inps per la gestione della cassa integrazione nel periodo del Covid. Santanchè e altri ex amministratori, consiglieri e sindaci di Visibilia Editore sono stati coinvolti in azioni che avrebbero esposto fatti non veritieri nei bilanci della società tra il novembre 2014 e il dicembre 2021.
Visibilia Editore: dalla crisi alla gestione controversa
Visibilia Editore è finita in amministrazione giudiziaria il primo marzo scorso su disposizione del Tribunale civile di Milano. Giudici civili hanno evidenziato irregolarità finanziarie e un potenziale inquinamento nei bilanci della società. Attualmente senza dipendenti e in composizione negoziata della crisi, Visibilia Concessionaria, società esterna di cui Santanchè è socia di maggioranza, continua a gestire l’amministrazione e la tesoreria. Le segnalazioni sull’improprietà dei bilanci evidenziano la necessità di valutazioni più accurate.
Accuse respinte e indagini in corso
Santanchè e il compagno Dimitri Kunz sono stati accusati, insieme a Paolo Concordia, di aver richiesto indebitamente la cassa integrazione in deroga per sostenere le imprese colpite dalla pandemia Covid. Tuttavia, la ministra ha sempre respinto le accuse mosse nei loro confronti. L’ultimo filone del caso Visibilia coinvolge la compravendita della villa di Forte dei Marmi di Francesco Alberoni, con flussi di denaro che hanno destato curiosità e richieste di chiarimenti.