La mobilitazione dei balneari per una legge certa: due strade, una battaglia
Manifestazione a Roma: unità e determinazione del settore
A Roma, la giornata di mobilitazione dei balneari si articola in due diverse iniziative. Da un lato, una grande manifestazione a piazza Santi Apostoli, organizzata da Sib e Fiba, che vede la partecipazione di migliaia di lavoratori e concessionari degli stabilimenti balneari, insieme ai sindaci provenienti da ogni parte d’Italia. Dall’altro, due conferenze stampa organizzate presso la Camera dei deputati e il Parlamento Europeo di Bruxelles da Assobalneari Italia, federata a Federturismo-Confindustria, e Base Balneare con Donnedamare, con la presenza di esponenti politici di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
Rivolte e appelli ai vertici politici
Durante la manifestazione a piazza Santi Apostoli, i toni dei discorsi sono decisi e determinati. Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, avverte che, se non verranno ascoltati, i balneari sono pronti a chiudere le spiagge italiani per ottenere regole certe per il settore. Inoltre, Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari, lancia un appello sarcastico al presidente della Repubblica e a Giorgia Meloni, minacciando di organizzare la Festa della Repubblica sulle spiagge se le richieste del settore non verranno prese in considerazione.
Posizioni contrastanti e critiche dell’opposizione
Le posizioni dei balneari trovano sostegno da parte di esponenti politici come Maurizio Gasparri di Forza Italia e Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, che ribadiscono la necessità di tutelare un settore che rappresenta un’eccellenza del turismo italiano. Tuttavia, critiche arrivano dall’opposizione, con Angelo Bonelli di Europa Verde che accusa il governo Meloni di ritardi e mancate decisioni sulla questione delle concessioni balneari, definendo inaccettabile la strategia della non decisione adottata dall’esecutivo.