Emergenza politica: Marcello Pera ritira emendamento sul “Capo dell’opposizione”
Panoramica sull’articolo di cronaca politica
Marcello Pera ritira l’emendamento proposto sullo statuto delle opposizioni che prevedeva l’istituzione del “Capo dell’opposizione”, sulla falsariga del premier ombra del modello inglese. La decisione è stata comunicata durante la seduta serale della Commissione Affari costituzionali del Senato. Inizialmente il relatore Alberto Balboni e la ministra Maria Alberti Casellati avevano sospeso la decisione sul tema, ricorrendo al parere della Commissione. Tuttavia, vista l’assenza di un consenso unanime tra le opposizioni, Balboni ha suggerito a Pera di ritirare l’emendamento trasformandolo in un ordine del giorno per l’Aula.
Il ritiro dell’emendamento
Marcello Pera, interrogato dai giornalisti in merito alla scelta di ritirare l’emendamento, ha spiegato: “Non essendoci più i presupposti politici di un voto unanime, ho preferito ritirarlo e trasformarlo in un ordine del giorno“. L’emendamento proposto prevedeva l’elezione del “Capo dell’opposizione” da parte dei membri del Parlamento che dichiaravano di fare parte dell’opposizione. Questa figura avrebbe avuto delle specifiche competenze, tra cui essere consultata dal Presidente della Repubblica e dal Presidente del Consiglio in situazioni di guerra, grave pericolo per la sicurezza nazionale e altri casi previsti dalla legge. Inoltre, i regolamenti delle Camere avrebbero regolamentato le modalità di elezione e i poteri del “Capo dell’opposizione”, compresa la redazione dell’ordine del giorno delle Camere. Anche i poteri degli altri gruppi parlamentari di opposizione sarebbero stati definiti dai regolamenti.
Il dibattito in Commissione
Durante il dibattito in Commissione, le opposizioni hanno espresso apprezzamento per l’intento dell’emendamento, ma si sono dichiarate contrarie alla sua approvazione. Dario Parrini del Pd ha evidenziato che erano stati respinti emendamenti che avrebbero effettivamente creato dei contrappesi al premier eletto, come la possibilità di ricorrere direttamente alla Corte costituzionale, contrappesi che non sarebbero derivati dalla figura del premier ombra. Anche Alessandra Maiorino del M5S ha sottolineato la bocciatura di proposte significative sul ruolo delle opposizioni. Peppe De Cristofaro dell’Avs ha ironizzato sulla situazione, esprimendo il suo dissenso riguardo al concetto stesso di “Capo” e al premier eletto, che almeno ha vinto le elezioni, figuriamoci al capo delle opposizioni, che le elezioni ha in effetti perso.