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Assoluzione per omicidio stradale: le ragioni dietro la decisione del giudice

Assoluzione per omicidio stradale: le ragioni dietro la decisione del giudice - Milano CronacaLive

La decisione del gup Luca Milani

Il caso dell’investimento di Isac Djaniel Beriani e le sue conseguenze

Il verdetto del gup Luca Milani

Questa mattina è stato emesso il verdetto nel processo per omicidio stradale riguardante l’investimento di Isac Djaniel Beriani, avvenuto tre anni fa su Tangenziale Est di Milano. Il giovane imputato è stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”, nonostante fosse accusato di violazione dei limiti di velocità. La sentenza di assoluzione ha accolto le richieste del pm e della difesa, basandosi sulle circostanze del caso.

La dinamica dell’incidente e i dettagli emersi durante il processo

Durante il processo, è emerso che Isac Djaniel Beriani, 20 anni, era stato investito da un giovane di 21 anni mentre si trovava sulla corsia centrale della Tangenziale Est di Milano. Il 20enne era stato investito mentre faceva flessioni in strada, dopo aver trascorso la serata con amici e aver bevuto molto. Nonostante le accuse di eccesso di velocità mosse all’imputato, le consulenze di parte hanno evidenziato discrepanze sulla velocità effettiva al momento dell’impatto.

Le indagini e le conseguenze legali per i coinvolti

In seguito all’incidente, sono stati indagati anche i cinque ragazzi che erano con Beriani quella notte. Si era ipotizzata l’omissione di soccorso e una possibile sfida tra amici come ulteriore contesto dell’accaduto. Tuttavia, dopo ulteriori approfondimenti, è stata richiesta l’archiviazione per questo filone investigativo. La ricostruzione dell’evento ha evidenziato che gli amici di Beriani erano in macchina con lui diretto a casa dopo una festa, quando l’auto si era fermata sulla tangenziale a causa di un malore di uno dei passeggeri.

Le dinamiche del gruppo di giovani e il tragico epilogo

Isac Djaniel Beriani era sceso dall’auto e si era posizionato sulla corsia di destra della carreggiata per fare flessioni. I suoi amici, intimoriti, avevano ripreso la marcia in auto “per paura” dopo l’investimento, cercando in seguito di tornare sul luogo dell’incidente senza successo. La sentenza di assoluzione ha messo fine al processo, accogliendo le motivazioni di difesa che hanno sottolineato l’imprevedibilità dell’evento e la mancanza di responsabilità consapevole da parte dell’imputato.*