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Presidente Anpi Milano: appello per fermare insulti e difendere la storia

Presidente Anpi Milano: appello per fermare insulti e difendere la storia - Milano CronacaLive

Il Presidente dell’Anpi Milano, Primo Minelli, è stato oggetto di critiche da parte di Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano, per le sue recenti dichiarazioni in merito alla situazione attuale. Romano chiede una presa di posizione decisa contro gli insulti rivolti a Liliana Segre e la storia della Brigata Ebraica, evidenziando in particolare la questione degli ostaggi.

Sorpresa e perplessità: le parole di Primo Minelli

Davide Romano esprime sorpresa per le parole del Presidente dell’Anpi Milano, Primo Minelli, riguardanti un generico “Cessate il fuoco ovunque”. Romano sottolinea la mancanza di una rappresentatività completa delle varie componenti partecipanti alle celebrazioni del 25 aprile, inclusi gli amici ucraini che partecipano al corteo per onorare i propri caduti nella guerra di Liberazione. Inoltre, Romano evidenzia come in precedenza si fosse concordato di legare il “Cessate il fuoco” a Gaza alla liberazione degli ostaggi, tema che però non viene menzionato nell’intervista. Una mancata citazione che, si spera, non sia una mera svista.

Nuove criticità e appello per una condanna chiara

Romano mette in luce le recenti criticità emerse, che includono l’attacco subito da Liliana Segre da parte dell’Api e le critiche sulla legittimità della Brigata Ebraica mosse da Franca Caffa. Si eleva quindi la richiesta di una netta condanna da parte del Comitato organizzatore del 25 aprile, sotto l’egida dell’Anpi, nei confronti di chiunque difenda tali posizioni. Per garantire un 25 aprile sereno, è fondamentale chiarire immediatamente che nel corteo non vi è spazio per coloro che attaccano ex deportati o negano pagine cruciali della Resistenza ebraica.

In sintesi: tutelare la memoria e la coesione sociale

La vicenda sollevata da Davide Romano evidenzia quanto sia importante difendere la memoria storica e promuovere l’inclusione e la coesione sociale. Le tensioni e le divergenze manifestatesi in queste circostanze richiedono un intervento deciso per preservare la dignità delle vittime e sostenere un’interpretazione rispettosa della storia. La salvaguardia di questi valori è fondamentale per la costruzione di una società fondata sul rispetto reciproco e sull’inclusione di tutte le componenti che ne fanno parte.