Exponenti leghisti critici nei confronti di Salvini
Una lettera di critica e confronto è stata inviata da ex parlamentari, ex consiglieri regionali e sindaci leghisti, per lo più lombardi, al segretario Matteo Salvini. Nella missiva si chiede conto al leader del perché si sia smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste per fare accordi con chi non condivide la repulsione nei confronti di fasci e svastiche. Inoltre, si critica la scelta di candidare alle elezioni europee personaggi con marcata ideologia nazionalista, estranei al movimento leghista.
La lettera è stata sottoscritta da 21 esponenti leghisti, tra cui spiccano nomi come l’ex segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi, gli ex parlamentari Cristian Invernizzi, Jari Colla e Germano Racchella, l’ex assessore regionale, parlamentare e segretario bergamasco Daniele Belotti, nonché diversi sindaci tra cui Tiziano Belotti, Renato Pasinetti, Lorenzo Olivari, Magda Beretta e Marco Mariani. Anche ex consiglieri regionali e ex segretari provinciali della Lega hanno apposto la propria firma alla lettera.
Nella lettera si fa esplicito riferimento a un periodo di isolamento politico della Lega, nonostante il successo elettorale ottenuto negli ultimi cinque anni. Viene sottolineata l’incapacità del movimento di incidere concretamente nella risoluzione di questioni di rilevanza politica, e si interrogano sul mancato pragmatismo che ha caratterizzato recenti scelte strategiche.
I firmatari esprimono inoltre preoccupazione per la distanza ideologica che si è creata con la leadership del partito, evidenziando il rischio di un’allontanamento dai valori fondanti della Lega. Viene sollevata la questione della partecipazione a famiglie politiche europee, non condivisa da tutti, e si auspica un ritorno a una posizione di equilibrio che rispetti la storia e l’identità culturale della Lega.
della missiva
La lettera si conclude con un chiaro invito al segretario Salvini a prendere in considerazione le critiche e le perplessità espresse dagli ex esponenti leghisti, auspicando un dialogo costruttivo finalizzato a ristabilire un’identità politica forte e condivisa all’interno del movimento.