Al Padiglione Venezia, il titolo “Sestante Domestico” si rivela un’interessante riflessione sul concetto di casa, partendo dalla provocatoria domanda del curatore Pedrosa su “Stranieri Ovunque“.
Giovanna Zabotti, curatrice del Padiglione Venezia, guida artisti giovani e veterani nell’esplorazione della dimensione affettiva di cosa significa veramente ‘casa‘.
Zabotti spiega che il sestante, strumento usato in alto mare quando si è senza riferimenti terrestri, simboleggia l’affidarsi a qualcosa di diverso, concetto che si intende investigare tramite le opere degli artisti.
Il Padiglione Venezia accoglie talenti emergenti e affermati, come il giovane Vittorio Marella e il rinomato Safet Zec, insieme a due pittori dell’Accademia e a Pietro Ruffo, che esplora i confini sociali e geografici in un progetto che mira a superare le barriere concettuali.
Attraverso l’esposizione, si apre un nuovo spazio in cui i confini svaniscono, aprendo la strada a una visione artistica inclusiva che va oltre limiti geografici e politici, invitando alla riflessione su dimensioni completamente diverse.