L’intelligenza artificiale alla Fondazione Pinault a Venezia
La Fondazione Pinault a Venezia anticipa la 60° Biennale Arte con l’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle mostre di Palazzo Grassi e Punta della Dogana. La mostra “Liminal” apre le porte al visitatore in un viaggio tra uomo e macchina, spazio e non-spazio, tempo e non-tempo.
“Liminal” a Punta della Dogana
La mostra “Liminal” presso Punta della Dogana è un’immersione nell’inquietante mondo dell’intelligenza artificiale. Le opere inedite di Pierre Huyghe esplorano il confine tra umano e non-umano, invitando il pubblico a riflettere sulla propria umanità. Con opere che si autogenerano grazie al machine learning, lo spettatore è coinvolto in una esperienza filosofica e fantascientifica unica nel suo genere.
Nuovi corpi e nuovi idiomi
Attraverso opere che si evolvono grazie agli stimoli esterni, la mostra propone un viaggio in un futuro dove l’AI gioca un ruolo chiave nella creazione di un nuovo linguaggio. Tra creature umane e inumane che si mescolano, Punta della Dogana diventa uno spazio in costante evoluzione, dove realtà e possibilità si fondono grazie alla tecnologia.
“Ensemble” a Palazzo Grassi
Da Punta della Dogana si passa alla mostra “Ensemble” a Palazzo Grassi, dove Julie Mehretu presenta la sua più grande esposizione in Europa. Un imponente nucleo di opere, accanto a quelle di artisti amici, crea un’atmosfera di comunità e condivisione unica.
Una “monografia plus”
L’esposizione, curata da Caroline Bourgeois, mette in luce la diversità di approcci artistici dei partecipanti, ma anche la profonda amicizia e le visioni comuni che li legano. Con opere che si sovrappongono e si stratificano, l’esposizione mostra un intenso lavoro di ricerca e dialogo tra gli artisti, che si traduce in un linguaggio artistico unico e significativo.