Terrorismo economico a Cantù: l’incubo di un imprenditore
Minacce e intimidazioni: la sconcertante vicenda dell’imprenditore canturino
Un’imprenditore di Cantù ha vissuto giorni di terrore a causa di due individui che si sono presentati sotto falso pretesto per aiutarlo a espandere la sua attività commerciale. Tuttavia, dietro a questa facciata si celava un oscuro piano per estorcere denaro al malcapitato imprenditore, arrivando persino a minacciarlo di morte con scritte sui muri, esplosioni di ordigni rudimentali e tentativi di incendi. Una vicenda da brividi che ha scosso la tranquilla cittadina di Cantù.
Le indagini e le misure cautelari
Nel corso della mattinata di venerdì 29 marzo 2024, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Cantù hanno agito prontamente eseguendo due misure cautelari nei confronti di un 57enne e di un 21enne, entrambi provenienti dalla provincia di Milano. Questi due individui sono stati sottoposti all’obbligo di presentarsi presso la polizia giudiziaria tre volte a settimana nelle stazioni dei Carabinieri competenti. Inoltre, nell’ambito delle stesse indagini, sono emerse altre due persone coinvolte nella brutale vicenda.
Il modus operandi degli estorsori
Le indagini condotte sotto il coordinamento della Procura di Como hanno preso avvio da una denuncia presentata da un piccolo imprenditore di Cantù nel dicembre del 2022. Le attività investigative svolte dai Carabinieri hanno portato alla luce i rapporti di questo imprenditore con individui che, camuffando le loro reali intenzioni di aiutarlo nel business, hanno tentato in realtà di estorcergli denaro con pretesti vari. Dopo un primo periodo di collaborazione fittizia, i ricattatori hanno iniziato a richiedere il rimborso di presunti crediti per cifre consistenti, una prassi che si è ripetuta in più occasioni secondo quanto emerso dagli accertamenti condotti dai Carabinieri. In caso di rifiuto da parte delle vittime, le minacce non tardavano a farsi pesanti: telefonate intimidatorie, scritte minatorie sui muri, tentativi di incendi e anche l’utilizzo di ordigni rudimentali per seminare panico e terrore. È proprio in uno di questi episodi, risalente al 20 dicembre 2022, che le forze dell’ordine avevano già arrestato tre complici coinvolti nella vicenda.