Appello Urgente al Presidente Mattarella
Roberto Salis, padre della docente italiana detenuta in Ungheria da oltre 13 mesi, ha inviato una raccomandata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo un intervento urgente. Salis ha sottolineato che è fondamentale fare appello all’articolo 3 della Costituzione italiana, che si applica a tutti i cittadini del paese. La richiesta di intervento è diretta anche al governo italiano affinché si attivi sul caso della docente. La situazione si è fatta ancora più urgente dopo che la richiesta di domiciliari è stata respinta.
La Situazione della Docente in Ungheria
La docente italiana è detenuta in Ungheria con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. Da quando è stata arrestata, sono passati oltre 13 mesi senza che ci siano stati progressi significativi nel suo caso. Roberto Salis ha espresso preoccupazione per la situazione della figlia e ha sottolineato la necessità di un intervento rapido da parte delle autorità competenti.
Ruolo del Presidente Mattarella
Il Presidente della Repubblica, oltre a essere il garante della Costituzione, ha il potere di intervenire in situazioni di emergenza o grave ingiustizia. Roberto Salis ha ribadito che è fondamentale che Mattarella si attivi sul caso della docente italiana in modo da ottenere giustizia e un rapido processo che possa portare alla sua liberazione.
Appello alla Solidarietà Nazionale ed Europea
L’appello di Roberto Salis non si limita al Presidente della Repubblica, ma si estende anche alla popolazione italiana e agli organismi europei competenti. L’unità e la solidarietà nazionale ed europea sono fondamentali per affrontare situazioni di ingiustizia e garantire la difesa dei diritti fondamentali dei cittadini.
Conclusioni
La situazione della docente italiana detenuta in Ungheria rappresenta una grave violazione dei diritti umani e un caso di ingiustizia che richiede un intervento immediato e deciso da parte delle autorità competenti. L’appello di Roberto Salis al Presidente della Repubblica è un grido di dolore e di speranza affinché giustizia sia fatta e la sua figlia possa tornare a casa al più presto.