L’impatto delle nuove leggi sulla gioventù: l’introduzione della Vig in Italia
Con l’approvazione di un disegno di legge, il governo italiano sta per introdurre un’analisi preliminare obbligatoria in sede di iniziativa legislativa, volta a valutare l’impatto delle leggi sui giovani under35, la cosiddetta Vig. Questa iniziativa si prepara a ottenere il via libera definitivo entro aprile, dopo il consenso del Consiglio dei Ministri, per poi essere discussa in Parlamento. La ministra per le Riforme Maria Elisabetta Casellati, nel corso di una lectio magistralis alla Luiss sui temi del futuro e dei giovani, ha sottolineato l’importanza di questa nuova norma per il Paese.
Il significato della Vig per l’Italia: una tutela delle generazioni future
L’Italia si prepara a diventare il terzo Paese, dopo Austria e Germania, ad introdurre questa valutazione preliminare obbligatoria nell’ordinamento giuridico. Secondo Casellati, questa introduzione rappresenta una forma di attuazione costituzionale, in linea con gli articoli 9 e 97 della Costituzione italiana. Si tratta di un meccanismo procedurale volto a tutelare le generazioni future, dando ai giovani la possibilità di influenzare le strategie pubbliche ed economiche per un futuro sostenibile.
Un’innovazione storica per la democrazia italiana
La ministra Casellati ha definito l’introduzione della Vig come un’innovazione di portata straordinaria per l’Italia, poiché per la prima volta nella storia della democrazia del Paese, si offre ai giovani la possibilità di orientare le politiche pubbliche verso un futuro sostenibile. Questo meccanismo rappresenta un nuovo modo di coinvolgere attivamente le nuove generazioni nella costruzione del futuro del Paese, promuovendo un dialogo intergenerazionale e una maggiore partecipazione alla vita politica.