Il Tribunale dei minori di Milano ha emesso il rinvio a giudizio di tre giovani di Como, accusati di intimidazioni nei confronti di un compagno di scuola considerato diverso. Le chat sono diventate lo strumento principale di questa terribile vicenda, rivelando messaggi minacciosi e offese che hanno causato gravi conseguenze alla vittima.
I magistrati hanno identificato un periodo di 7 mesi, da settembre 2020 a marzo 2021, durante il quale sono avvenuti gli atti di cyberbullismo nei confronti del giovane. Gli indagati, tutti minorenni all’epoca dei fatti, hanno utilizzato chat per diffondere intimidazioni che hanno costretto la vittima a cambiare abitudini e scuola, provocando uno stato di ansia e timore costante.
La procura ha evidenziato che i messaggi inviati dai tre giovani erano carichi di minacce, discriminazioni e inni al fascismo. Le parole usate erano così violente da generare un grave stato di ansia nella vittima, che ha dovuto affrontare una situazione di pericolo costante per la propria incolumità.
Il caso dei giovani di Como evidenzia ancora una volta la necessità di combattere il fenomeno del cyberbullismo attraverso azioni concrete di prevenzione e sensibilizzazione. È fondamentale educare i giovani sul rispetto, sull’accettazione delle diversità e sull’uso responsabile della tecnologia, per evitare che situazioni simili possano ripetersi in futuro.