Home » Trasformazione nell’arte dell’informazione culturale: Ortombina verso la Scala

Trasformazione nell’arte dell’informazione culturale: Ortombina verso la Scala

Trasformazione nell'arte dell'informazione culturale: Ortombina verso la Scala - Milano CronacaLive

Fortunato Ortombina, attuale guida della Fenice di Venezia, è prossimo a diventare il nuovo sovrintendente della Scala, sostituendo Dominique Meyer alla scadenza del mandato prevista per fine febbraio dell’anno prossimo. L’ufficializzazione dell’incarico è attesa con grande interesse dopo un incontro informale tenutosi subito dopo il consiglio di amministrazione, durante il quale il sindaco e presidente del teatro, Giuseppe Sala, ha comunicato ai consiglieri la decisione presa dopo un incontro a Roma con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

L’incontro informale e la scelta di Ortombina

Durante l’incontro informale susseguente alla riunione decisiva, il sindaco Sala ha riferito della proposta avanzata da Sangiuliano di nominare Ortombina come successore di Meyer. La nomina, che dovrebbe essere ratificata nella prossima seduta del consiglio, rispecchia un accordo importante che potrebbe influenzare anche le future nomine teatrali.

Le indiscrezioni e i punti di vista

La notizia dell’arrivo imminente di Ortombina alla Scala ha destato diverse opinioni tra i membri del consiglio di amministrazione. Nonostante i pareri discordanti sulla sua candidatura, con alcuni che lo ritengono un candidato debole, l’appoggio del centrodestra, in particolare del ministro degli Affari regionali Maria Elisabetta Casellati, sembra consolidare la sua posizione. Le speculazioni e le indiscrezioni emerse sulla stampa riguardo a presunti accordi tra Sala e il ministro Sangiuliano fanno già eco ai potenziali risvolti sulle prossime nomine teatrali, come quella per il direttore del Piccolo teatro in scadenza a maggio.

Il cambiamento nella governance teatrale

La prossima gestione della Scala si annuncia con notevoli novità, poiché il ruolo di sovrintendente non includerà più le competenze di direttore artistico e direttore generale, che saranno affidate a figure distinte. Questa transizione rappresenta un cambiamento significativo nell’organizzazione interna del celebre teatro milanese, aprendo a possibilità di nuove dinamiche e collaborazioni.