Il consigliere comunale del Partito Democratico, Daniele Nahum, noto esponente della comunità ebraica di Milano, ha recentemente annunciato la decisione di lasciare il partito durante una sessione del Consiglio comunale. La causa che ha spinto Nahum a prendere questa drastica decisione è rappresentata dalla scelta di alcune frange interne del Pd di utilizzare il termine “genocidio” per descrivere gli avvenimenti in corso a Gaza.
Durante il suo intervento, Daniele Nahum ha comunicato all’assemblea la sua volontà di porre fine alla sua esperienza politica all’interno del Partito Democratico, sottolineando che questa decisione non è frutto di rancore ma è piuttosto un passo ponderato. Il consigliere ha espresso gratitudine verso la comunità politica che lo ha accompagnato per un decennio, ma ha evidenziato come diversi elementi legati alle politiche estere e al clima interno di una parte della sinistra italiana abbiano inciso profondamente sulle sue scelte.
Nahum ha sottolineato come le ambiguità nell’approccio alla politica estera e il clima di tensione che si è instaurato in alcuni ambienti politici dopo una specifica data abbiano costituito le principali motivazioni alla base della sua decisione. L’uso del termine “genocidio” per riferirsi agli eventi verificatisi a Gaza ha contribuito ad accentuare le divergenze all’interno del partito, spingendo Nahum a prendere le distanze da quanto espresso da alcune fazioni interne.