Nel corso della conferenza delle donne democratiche a Roma, la segretaria Pd Elly Schlein ha sottolineato l’importanza di declinare al femminile le professioni come opportunità per affermare il ruolo delle donne nell’economia, nel lavoro e nella storia. Questa scelta rappresenterebbe un passo concreto verso una maggiore parità di genere e un riconoscimento dell’apporto femminile in settori tradizionalmente dominati dagli uomini.
Il confronto con la rappresentante del Partito Democratico solleva una questione fondamentale: la perpetuazione della prassi di utilizzare il maschile per default all’interno del linguaggio professionale implica una sorta di arretratezza culturale che va oltre la mera questione grammaticale. Rifiutare di declinare al femminile le professioni significa accettare passivamente un sistema che ha storicamente escluso le donne dai ruoli di potere e di responsabilità, negando loro la visibilità e il riconoscimento che meritano.
La visione proposta dalla segretaria Pd pone l’accento sul concetto di leadership femminista come cardine per un reale cambiamento sociale ed economico. La presenza al vertice di figure femminili non basta se non viene supportata da azioni concrete a favore di tutte le donne, a partire dalla valorizzazione delle professioni al femminile. Solo promuovendo una cultura inclusiva e rispettosa delle diversità sarà possibile superare gli schemi mentali e le barriere che ancora oggi frenano il pieno sviluppo delle potenzialità femminili.