Introduzione:
La casa del difensore e capitano dell’Atalanta Rafael Toloi, situata nel quartiere di Santa Lucia a Bergamo, è stata presa di mira da ladri domenica pomeriggio, mentre il giocatore era in campo per l’incontro Atalanta-Bologna. Questo ennesimo episodio di furti ai danni di calciatori a Bergamo solleva interrogativi sulle misure di sicurezza e la protezione dei beni personali dei professionisti dello sport.
Furti in serie: la sfortuna dei calciatori nerazzurri
La scure dei ladri si è abbattuta su diverse stelle dell’Atalanta e ex giocatori del club, con Rafael Toloi che si aggiunge alla lista che annovera nomi come Jérémie Boga, Luis Muriel, Merih Demiral e Gianluca Scamacca. L’ennesimo colpo alla casa di un calciatore pone l’accento sull’importanza di garantire la sicurezza delle abitazioni dei professionisti del calcio, sempre più esposti a rischi di questo genere.
Il modus operandi dei malviventi specializzati nei furti a casa di calciatori
Si ipotizza che dietro a questi furti possa esserci la stessa banda, specializzata nell’effettuare razzie nelle abitazioni dei calciatori. Grazie alla conoscenza delle abitudini e degli impegni sportivi dei giocatori, i ladri agiscono con precisione chirurgica, aspettando il momento giusto per colpire. Il bottino prelevato dalla casa di Rafael Toloi, composto principalmente da gioielli e orologi di valore, testimonia la gravità e l’organizzazione di tali atti criminali.
Misure di sicurezza rinforzate e collaborazione con le forze dell’ordine
Dinanzi a questa ondata di furti ai danni dei calciatori, è fondamentale adottare misure di sicurezza sempre più efficaci e potenziare la collaborazione con le forze dell’ordine per prevenire futuri episodi criminali. La pronta intervenzione della polizia, unitamente alla Scientifico per i rilievi tecnici, sottolinea l’importanza di un’azione rapida e coordinata per contrastare il fenomeno dei furti nelle abitazioni dei professionisti dello sport.
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