“Memory” e i traumi del passato
Il film “Memory” di Michel Franco, con Peter Sarsgaard e Jessica Chastain, porta alla luce il tema dei traumi del passato che tornano a influenzare la vita presente. La protagonista Sylvia, un’assistente sociale con una vita apparentemente tranquilla, si trova a confrontarsi con il suo passato turbolento grazie all’incontro con Saul, un ex compagno di scuola. Questo evento sconvolgente scatena una serie di ricordi che cambieranno radicalmente la sua esistenza.
La potenza delle performance di Peter Sarsgaard e Jessica Chastain
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, “Memory” ha ricevuto apprezzamenti per le performance di Peter Sarsgaard e Jessica Chastain. La Coppa Volpi come miglior attore è stata assegnata a Sarsgaard, mentre Chastain ha dimostrato grande talento in un ruolo complesso e coinvolgente. I due attori sono stati il vero valore aggiunto di questo film, portando alla vita personaggi ben scritti e interpretati con maestria.
Il delicato pedinamento delle memorie personali
Michel Franco, dopo il film “Sundown”, si riscatta con “Memory”, un’opera più delicata e approfondita che esplora il tema delle memorie personali. La pellicola non si limita a trattare il ricordo, ma affronta anche il tema della malattia in modo empatico e coinvolgente. Franco opta per un tono sussurrato, adatto alla profondità della storia e dei personaggi, creando un equilibrio che, nonostante qualche caduta di stile, riesce a trasmettere riflessioni significative al pubblico.
“Ancora un’estate” e le relazioni pericolose
Oltre a “Memory”, un’altra novità cinematografica da non perdere è “Ancora un’estate” di Catherine Breillat, presentato al Festival di Cannes. La trama ruota attorno ad Anne, un’avvocato che inizia una relazione con Theo, figlio del marito da un matrimonio precedente, mettendo in pericolo la sua famiglia e la sua carriera. Breillat, nota per le sue provocazioni, esplora rapporti complessi e conturbanti con il suo consueto stile incisivo. Nonostante alcune forzature, il film si distingue per lo sguardo provocatorio della regista e per la performance straordinaria della protagonista Léa Drucker.