L’assemblea universitaria Rebelot ha occupato un’area dell’Università Statale di Milano, in via Festa del Perdono, come atto di protesta e preparazione in vista dell’8 marzo, in occasione della giornata internazionale dei diritti delle donne. Il lungo striscione rosa con la scritta “se le nostre vite non valgono, noi occupiamo” simboleggia la determinazione degli studenti nel rivendicare i propri diritti e combattere contro ogni forma di oppressione e discriminazione.
Chiara, una delle studentesse coinvolte nell’occupazione, sottolinea l’importanza di considerare il 8 marzo come una giornata di lotta e non di festa, focalizzata sulla liberazione del genere femminile e di tutti i generi non conformi, oltre alle soggettività oppresse all’interno di un sistema sociale che spesso perpetua disuguaglianze e discriminazioni. L’occupazione non è solo un gesto di protesta, ma anche un’opportunità per promuovere una forma di studio alternativo, che vada oltre il tradizionale approccio didattico, considerato spesso nozionistico, mnemonico e patriarcale.
Nei locali occupati, gli studenti di Rebelot pianificano momenti di condivisione dei saperi e formazione alternativa, volti a promuovere il confronto su tematiche importanti e spesso trascurate, offrendo così uno spazio di discussione e apprendimento diverso da quello proposto dall’istituzione universitaria. Michele, un altro partecipante all’assemblea, evidenzia come sia cruciale creare occasioni di confronto che permettano di affrontare argomenti rilevanti e significativi, attraverso una prospettiva critica e inclusiva. Inoltre, è previsto un pre-concentramento universitario che partirà domani pomeriggio alle 17 dalla Statale per unirsi al corteo cittadino, dimostrando così solidarietà e impegno attivo nella difesa dei diritti e nella lotta per un futuro più equo e rispettoso delle diversità umane.