Il Partito Popolare Europeo si prepara a un importante Congresso a Bucarest, dove si discuterà del manifesto per le prossime elezioni europee e dell’investitura di Ursula von der Leyen come candidata alla Commissione UE. Tra le tematiche in agenda, spiccano il sostegno alle proteste dei trattori, il rilancio delle politiche securitarie e la volontà di promuovere un “Green Deal” nonostante eventuali indebolimenti.
La strategia del presidente Manfred Weber del Ppe si concentra sull’attrarre partiti che sostengano von der Leyen, con particolare attenzione alle destre sovraniste. Particolare rilevanza viene data a partiti come Fratelli d’Italia, individuati come potenziali alleati all’interno dell’Europarlamento. Tuttavia, non tutti i partiti dei Conservatori e Riformisti saranno coinvolti nel dialogo, escludendo ad esempio il Pis polacco o il Fidesz di Viktor Orban, sulla base di valori comuni come il sostegno a una UE più forte e al rispetto dello Stato di diritto.
Il consenso attorno a Ursula von der Leyen all’interno del Ppe sembra essere consolidato, con poche voci dissententi che si fanno sentire solo da parte della delegazione francese dei Republicains e da quella slovena. L’attuale presidente della Commissione si appresta a parlare dopo il voto del Congresso, che si prevede favorevole alla sua riconferma. Nel frattempo, il Ppe presenterà il suo manifesto sottolineando l’importanza di una Europa sicura, anche in relazione alla gestione dei flussi migratori.
Il manifesto del Ppe propone un approccio alla gestione dei migranti ispirato a modelli come l’accordo Italia-Albania o il “modello Ruanda” britannico. Si sottolinea la possibilità di trasferire coloro che richiedono asilo in un Paese terzo sicuro, sottoponendoli alla relativa procedura di asilo. In caso di esito positivo, i richiedenti asilo potrebbero rimanere nel Paese terzo designato, al fine di rafforzare il controllo delle frontiere e favorire i rimpatri attraverso un potenziamento di Frontex.