Un recente sondaggio rivela un quadro allarmante riguardo alle molestie sul luogo di lavoro nei confronti delle donne. Il 70% ha subito molestie verbali, il 40% contatti fisici indesiderati, il 43% avances e il 27% richieste sessuali non gradite. Questi dati, emersi dal sondaggio L.e.i. condotto su oltre 11.000 donne, mettono in luce una situazione preoccupante che richiede una seria riflessione.
Molestie verbali: un problema diffuso
Secondo i risultati del sondaggio, le molestie verbali rappresentano una realtà diffusa sul luogo di lavoro, coinvolgendo la maggioranza delle donne intervistate. Il 70% ha dovuto sopportare allusioni e complimenti che le hanno creato disagio, evidenziando un clima poco rispettoso e poco professionale. Questo tipo di comportamenti non solo minano il benessere delle lavoratrici, ma creano un ambiente tossico e negativo che può influire sulle prestazioni lavorative e sulla salute mentale delle persone.
Posizioni apicali e molestie: un connubio preoccupante
Le lavoratrici con posizioni apicali, come manager e dirigenti, sembrano essere particolarmente esposte alle molestie sul luogo di lavoro. Il 77% delle manager e il 75% delle dirigenti ha riferito di aver ricevuto apprezzamenti o commenti sul proprio corpo, mentre il 76% delle manager e il 79% delle dirigenti ha segnalato di aver subito battute sessiste. Questi dati confermano una disparità di trattamento e una cultura aziendale che non protegge adeguatamente le donne in posizioni di leadership. Inoltre, il 54% delle imprenditrici e il 47% delle dirigenti hanno denunciato contatti fisici indesiderati, evidenziando un problema diffuso che richiede interventi urgenti da parte delle aziende e delle istituzioni.
Disuguaglianze di genere e professionali: un gap che persiste
Un aspetto preoccupante emerso dal sondaggio riguarda le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. L’88% delle dirigenti ha constatato una crescita professionale più rapida tra i colleghi maschi, evidenziando un gap che rimane ancora troppo ampio nonostante gli sforzi per promuovere la parità di opportunità. Questi dati richiamano l’attenzione sulla necessità di adottare politiche aziendali e legislative più incisive per contrastare le discriminazioni di genere e garantire un ambiente lavorativo sicuro, rispettoso e inclusivo per tutte le persone.