La Camera Penale di Milano e l’Ordine degli avvocati milanesi hanno indetto uno sciopero in risposta ai metodi dell’inchiesta parallela condotta dal pm Francesco De Tommasi contro l’avvocatessa Alessia Pontenani e le due psicologhe di San Vittore. La protesta si è svolta in concomitanza con l’udienza del processo ad Alessia Pifferi, imputata per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, creando una spaccatura nel mondo legale milanese.
Durante l’astensione dei penalisti milanesi, si è tenuto un momento di confronto nella maxi aula d’Assise d’appello tra avvocati e magistrati. Tra i presenti, una decina di pm milanesi, Leonardo Lesti presidente Anm Milano, Fabio Roia presidente del Tribunale, Giuseppe Ondei presidente della Corte d’Appello e Giovanna Di Rosa presidente della Sorveglianza. La camera penale ha espresso preoccupazione per una presunta violazione del diritto di difesa e del principio del giusto processo.
Gli avvocati milanesi sostengono che l’inchiesta aperta durante il processo in corso abbia leduto il diritto di difesa e interferito nel dibattimento giudiziario. L’avvocato Francesco Sbisà ha specificato che la reazione della Camera Penale non è motivata solo dall’indagine su un difensore, ma anche dalle modalità e tempistiche dell’accusa, che si sono ritenute non conformi a un processo equo.
La presidente della Camera Penale Valentina Alberta ha evidenziato che, nonostante la decisione del procuratore Marcello Viola di non partecipare all’incontro, vi è la volontà di risolvere le problematiche emerse e di lavorare per obiettivi comuni. È emersa la necessità di un confronto costruttivo tra le varie parti coinvolte per garantire il rispetto dei principi basilari del diritto e della giustizia nel sistema giudiziario.
L’astensione dei penalisti milanesi e la protesta contro l’inchiesta parallela hanno evidenziato la complessità e le sensibilità presenti nel sistema giudiziario milanese. L’episodio ha sollevato interrogativi sulla corretta conduzione delle indagini e sull’equilibrio tra poteri e garanzie per gli imputati, rimarcando l’importanza di un dialogo costruttivo e rispettoso tra le varie istituzioni coinvolte.