Gianluca Rocchi analizza la controversa gara Lazio-Milan: spiegazioni e considerazioni
Introduzione
Nel seguito, approfondiremo le riflessioni di Gianluca Rocchi riguardanti gli episodi discutibili verificatisi durante la partita Lazio-Milan, offrendo chiarezza su quanto accaduto secondo il designatore arbitrale.
Ricostruzione degli episodi da parte di Gianluca Rocchi
Durante un’intervista su Open V. A. R. su DAZN, Gianluca Rocchi ha fornito i suoi chiarimenti sulle controversie della gara. Rocchi ha sottolineato che l’arbitro potrebbe non aver avuto il tempo di valutare attentamente il tocco al volto subito da Castellanos, poiché era più concentrato sul secondo cartellino giallo, decisione che, nonostante tutto, è risultata corretta. Il gesto di Pellegrini è stato definito chiaro da Rocchi, giustificando così l’ammonizione. L’arbitro ha poi enfatizzato l’importanza di intervenire quando si intuisce la presenza di un problema serio, specialmente riguardo a situazioni che coinvolgono il volto dei giocatori.
Considerazioni sul ruolo dell’arbitro Marco Di Bello
Gianluca Rocchi ha analizzato la dinamica che coinvolge l’arbitro Di Bello, spiegando come la sua attenzione possa essere più focalizzata sugli eventi successivi a un’azione piuttosto che su quanto accaduto precedentemente. Rocchi ha sottolineato l’importanza di evitare situazioni non regolamentate sul campo, intervenendo soltanto quando si ravvisa un’irregolarità grave. Inoltre, ha evidenziato la sfida per gli arbitri nel distinguere le situazioni serie da quelle meno gravi, soprattutto quando coinvolgono la testa dei giocatori.
Analisi del finale agitato della partita
Infine, Gianluca Rocchi ha commentato le espulsioni di Marusic e Guendozi come riflessi del controllo emotivo della partita da parte dell’arbitro. Sebbene Rocchi abbia riconosciuto che Di Bello abbia avuto alcuni problemi gestionali, ha anche sottolineato che l’arbitro si è mostrato consapevole delle proprie mancanze. Rocchi ha poi manifestato il suo disappunto per le critiche aspre rivolte a Di Bello, sottolineando che l’arbitro era sinceramente rammaricato per la sua prestazione e consapevole delle aree in cui poteva migliorare.