Nella cornice di piazza Duca d’Aosta si è tenuto il ventunesimo corteo milanese pro Palestina, che ha visto la partecipazione di circa 1.500 manifestanti. Un’onda di protesta che ha attraversato le strade della città, partendo da piazza San Babila e snodandosi tra corso Venezia, via Città di Fiume e via Vittor Pisani, con attivisti che hanno acceso fumogeni e intonato cori come “Israele via via, Palestina terra mia“.
Davanti alla stazione Centrale, uno degli organizzatori ha sollevato polemiche dichiarando che la leader politica Giorgia Meloni si è dichiarata sdegnata per l’evento, provocando risposte di dissenso e contestazioni da parte della folla. “Deve essere sdegnata da se stessa,” ha commentato l’organizzatore, criticando il contributo di soldati e armi inviati all’estero.
Prima della partenza del corteo, i partecipanti si sono raccolti in un momento di silenzio per ricordare le vittime del “massacro della farina“, con 150 persone uccise e oltre mille feriti. “Che colpa avevano?” è stata la domanda posta dai manifestanti, che hanno sottolineato la volontà di ottenere del cibo per i propri familiari. Un’occasione per denunciare le azioni considerate criminali da parte di Israele.
Proseguendo lungo il percorso fino all’arrivo in piazza della Repubblica, a breve distanza dal Consolato degli Stati Uniti, i manifestanti hanno lanciato slogan come “Joe Biden assassino” e “Meloni assassina“. Un momento di forte impatto dove è stata ribadita l’identificazione dei presunti criminali, con richiami diretti attraverso gli altoparlanti. Un corteo che si è concluso in piazza Duca d’Aosta, caratterizzato da uno striscione che recitava: “Fermiamo il genocidio a Gaza, salviamo Gaza“.