Nell’era in cui cibo e acqua sono a norma di legge, l’aria che respiriamo in città come Milano continua ad essere un pericolo per la nostra salute e la nostra vita. Focalizzandoci sull’emergenza dell’inquinamento atmosferico, vediamo come la questione stia diventando sempre più critica e urgente.
I promotori del presidio “Vietato respirare!” si sono riuniti oggi in largo Cairoli a Milano per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un’aria pulita e sicura da respirare. Le associazioni coinvolte hanno evidenziato il paradosso in cui ci troviamo: mentre siamo pronti a reagire di fronte a un’acqua contaminata o a un cibo alterato, sembriamo accettare passivamente un’aria inquinata che causa danni gravi alla nostra salute.
Uno studio condotto da ATS Milano ha rivelato dati spaventosi: ben 3.000 morti all’anno, corrispondenti al 25% dei decessi totali, sono causati dagli inquinanti veicolari presenti nell’aria milanese. In particolare, le zone periferiche più trafficate della città registrano la più alta incidenza di morti legate all’inquinamento atmosferico. Nonostante l’allarme lanciato dalla ricerca, durante i mesi di gennaio e febbraio del 2024 gli sforamenti di polveri sottili sono perdurati per settimane senza che le istituzioni nazionali e locali intervenissero in maniera incisiva.
Di fronte a questa situazione critica, è evidente che sia necessario agire con decisione e responsabilità per proteggere la salute delle persone e dell’ambiente circostante. Emergenze come quella dell’inquinamento atmosferico richiedono interventi tempestivi e risolutivi, partendo da una presa di coscienza generale sulla gravità della crisi climatica ed ambientale che stiamo vivendo. È indispensabile un impegno concreto da parte di tutti coloro che possono contribuire a garantire un futuro più salubre e sostenibile per le future generazioni.