Rosa Bazzi torna al lavoro
Dopo quasi vent’anni di carcere, Rosa Bazzi si trova a svolgere il suo lavoro nel posto del passeggero di un’ambulanza, a Nova Milanese. Il tragitto dalla prigione al luogo di lavoro le fa attraversare 15 chilometri di strada, offrendole un breve viaggio mattutino che le consente di evitare il traffico che affolla la Rho-Monza. Nonostante il suo passato segnato dall’ergastolo per la Strage di Erba, Rosa sembra una donna normale, concentrata sulle sue mansioni di pulizia all’interno di una cooperativa sociale che si occupa di trasporti sanitari.
Il ritorno a una vita normale
Sottoposta a lavori di pulizia nella rimessa e nella sede dell’azienda, Rosa Bazzi riprende l’attività che svolgeva prima del tragico evento del 2006. Senza catene né presenze delle Forze dell’Ordine a circondarla, si presenta come una donna matura che sta completando gli ultimi anni di lavoro prima di godersi una meritata pensione. La sua unica zavorra è il peso del suo nome legato a uno dei crimini più efferati della cronaca italiana.
La vicenda della Strage di Erba
Rosa Bazzi e il marito sono stati condannati per essere statuti come gli autori della Strage di Erba, in cui persero la vita diverse persone, tra cui un bambino. Durante il processo del 2007, la coppia si attribuì la responsabilità dell’omicidio, ma ritrattò successivamente le proprie confessioni sostenendo di essere stati manipolati dagli inquirenti. Nonostante i numerosi appelli e le richieste di revisione del processo, la coppia è stata sempre condannata all’ergastolo.
L’attesa per l’udienza di revisione
Il 1 marzo 2024 è fissata l’udienza per valutare un’istanza di revisione del processo presentata un anno prima dal procuratore generale di Milano. Questa udienza potrebbe rappresentare un’altra occasione per la coppia di provare la propria innocenza, se nuove prove a loro favore saranno considerate rilevanti dalla Corte. L’esito di questa udienza potrebbe finalmente aprire la strada a un possibile processo bis per la Strage di Erba, permettendo a Rosa Bazzi e al marito di chiedere giustizia.